promiscui

mi addormento sul divano, come sempre. Mi riprendo verso le 3, le 3 e mezzo di notte, pisto e stordito, gli occhiali accartocciati sugli zigomi. Come un eroe antico, raggiungo il cesso. Qual è il tuo spazzolino, quale il mio?

Boh, me ne fotto, perché sei tu. Fiatella e sonno, amatriciana della cena e quell’insopportabile gusto fragola del dentifricio dei bambini

Guadagno il cuscino e la libertà. Siamo noi, promiscui, mescolati, la famiglia in un oral B.
spazzolino

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