La ripresa economica, per il Paese ed egoisticamente per il mio lavoro, fuori da questa sofferenza claustrofobica, fuori dall’impedimento di normali rapporti professionali, fuori dalla maschera che devo indossare nella sede e nelle email.
Gli occhi di Stesa! Ora so di che colore sono. Aggiungervi altre sfumature ed altri occhi, magari convincerli a fermarsi su una pagina bianca, incontrare altre muse e veleggiare in un progetto al femminile…
Roma torni ad essere Roma. Roma che quando dicevo “Roma” mi guardavano invidiosi e sognanti, che ora non attrae, e si lega a mafiosa, sporca, violenta sui titoli di giornale. Che Roma si ricordi cos’era, e che se ne ricordino soprattutto i suoi figli e chi la vive, senza sputarci sempre addosso.
Le cene con gli all together non finiscano mai, non si diradino, anzi, che se ne facciano di più: il piacere perfido di rifilare un’oliva ascolana a Chicco, sentire le news sulla tesi e sugli acciacchi di Nonna, aspettare (?) Mic, tenere sveglia (?) Ross, mentre ci preoccupiamo della vecchia sulla poltrona… vero, zì?
Un’ondata travolgente e inarrestabile di coraggio pervada le mie vene, e riesca ad afferrare l’orizzonte lontano e tentatore di una vita migliore.
La Juventus. Che a maggio, nel campionato, arrivi seconda.
Anna Eva Laertici