2015 – cosa sperare

La ripresa economica, per il Paese ed egoisticamente per il mio lavoro, fuori da questa sofferenza claustrofobica, fuori dall’impedimento di normali rapporti professionali, fuori dalla maschera che devo indossare nella sede e nelle email.

Gli occhi di Stesa! Ora so di che colore sono. Aggiungervi altre sfumature ed altri occhi, magari convincerli a fermarsi su una pagina bianca, incontrare altre muse e veleggiare in un progetto al femminile…

Roma torni ad essere Roma. Roma che quando dicevo “Roma” mi guardavano invidiosi e sognanti, che ora non attrae, e si lega a mafiosa, sporca, violenta sui titoli di giornale. Che Roma si ricordi cos’era, e che se ne ricordino soprattutto i suoi figli e chi la vive, senza sputarci sempre addosso.

Le cene con gli all together non finiscano mai, non si diradino, anzi, che se ne facciano di più: il piacere perfido di rifilare un’oliva ascolana a Chicco, sentire le news sulla tesi e sugli acciacchi di Nonna, aspettare (?) Mic, tenere sveglia (?) Ross, mentre ci preoccupiamo della vecchia sulla poltrona… vero, zì?

Un’ondata travolgente e inarrestabile di coraggio pervada le mie vene, e riesca ad afferrare l’orizzonte lontano e tentatore di una vita migliore.

La Juventus. Che a maggio, nel campionato, arrivi seconda.

 
Anna Eva Laertici

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