Pablo Oretto è un insieme di muscoli gaglioffi, jeans disegnati attorno all’uccello e sorrisi ecumenici. A Pablo Oretto, raccontano in paese che l’umidità della mezza collina d’inverno gli ha portato via il cervello.
Pablo Oretto ha una bottega del wellness, un pied a terre del fitness, un nosocomio dell’accidia. L’ha messo su con quattro spicci trafugati dalla saccoccia di uno zio moribondo e lo ha fatto diventare una scuola di pensiero.
Pablo Oretto si definisce ciclosofo. Ha imparato a leggere la vita pedalando, prova a raccontarla agli altri sui pedali.
Fa lezione di spinning il giovedì primo pomeriggio, dalle due. La bottega è piccina e di inverno ci soffia dentro un freddo porco – anche perché non ci viene nessuno – ma suda, è proprio il caso di dire, qualcosa di magico.
A inizio lezione mette su un cd con una raccolta paterna di musiche Rondò. Blocca i ginnici calzari sulle pedivelle e inizia a fischiettare. La pedalata rotonda, spiega, ci parla dei momenti pieni della vita, quelli della forza e della serenità, della maturità, anche. L’accelerata a sgambare è quel pizzico di velocità, follia e perdita di controllo che così tanto sono necessarie. Lo stacco sulle punte è l’impennata d’orgoglio, una spremuta di arrivismo e arroganza ammantati di eleganza. L’arrancata con il peso caricato sulle braccia è il ghigno della fatica, il passo dopo passo dopo pass dopo pa non ce la faccio più o forse sì dai che arriverà prima o poi un’altra pedalata rotonda.
La canna della bike è l’amicizia, il posto da condividere; il pigiare sui rapporti è la morbosa seduzione dell’amplesso.. attrazione-repulsione per un meccanismo in fondo sconosciuto..
Il sellino nel culo o a schiacciare i maroni, beh, quello è il compagno di viaggio, il ‘memento stringi i denti bello mio’ da cui proprio non ci si può liberare.
(dalla raccolta di racconti illustrati Tratti di matita, ebook disponibile su amazon.it, lafeltrinelli.it, mondadoristore, google libri, bookrepublic e altre 80 piattaforme online)
Simone, illustrazioni Valerio Schiti