a Roma, all’alba di un martedì senza pretesa alcuna. Lento e incerto, come sempre. E la mattina, si sa, ha mille volti. Come tutto il resto, del resto.
Il lusso di un giro in moto quando la città è ancora barzotta, non sarà un on the road in Patagonia, ma buttalo via cazzo.
Facce da mal di testa e fernet, per esempio, di quelli che hanno dormito male, ma male male male.
Buche, deleterie e improvvise, che se ti toccano solamente un paio di sedute dall’osteopata è perché hai un gran culo.
Luci balbettanti, capolavori regalati alle serrande dei negozi, automobilisti aggressivi pure se le 6 sono passate da minuti appena 4.
Pensieri confusi lasciati lì uno a uno da quell’aria dolce che ti regala settembre.
Per la foto, newspam.it