Bibidi bobidi bù

bacchetta magica

Lo confesso subito. A me il Natale piace.

Mi piace questo momento dell’anno in cui la luce del giorno diminuisce sempre di più e, da un certo punto in poi, ricomincia magicamente a crescere.

Mi piace il senso di attesa, non di ansia, di qualcosa di bello che sta per succedere. Di un bambino che nasce ogni anno e a cui ogni anno chiediamo di portarci qualcosa, da quando siamo piccoli e vogliamo un gioco, a quando siamo grandi e non ci accontentiamo più, perché vorremmo un regalo che somiglia terribilmente alla serenità.

Mi piace l’atmosfera che parla di bellezza, anche se intorno abbiamo il traffico caotico, le file nei negozi, i marciapiedi occupati dalle macchine.

Mi piacciono le luminarie di ogni forma e colore, mi piace l’aria fredda che si riscalda tra il naso e la sciarpa, mi piacciono le canzoni di Dean Martin e di Michael Bublè, e anche quelle dei cori gospel e di Mariah Carey.

Mi piace fare l’albero di Natale, anche se la casa non profuma più di resina di abete. Mi piace scegliere una decorazione nuova accanto a una pallina che ha già un anno di più, aggiungere un filo di luci colorate, tirare fuori quella corda di stelle luminose a fare da cornice alla tenda.

Mi piace il Presepe, con le statuine di mamma che hanno più di sessant’anni, San Giuseppe senza un braccio, l’angelo che canta il Gloria appeso con il filo rosso alla capanna, la pecora con la zampa sbeccata e la statuina del pastore che gira la polenta nel paiolo.

Mi piacciono i mercatini, mi piace cercare i regali, pensare a chi li riceverà, metterci dentro un sorriso o un’emozione. Mi piace scegliere la carta e scrivere i bigliettini, anche se sono una frana coi pacchetti.

Mi piace la pigrizia delle colazioni col pigiama, il panettone nel caffellatte, la merenda pomeridiana. Mi piacciono i film imparati a memoria in anni di pratica natalizia sul divano, con la coperta, un abbraccio confortevole e un gatto che fa le fusa.

Mi piace andare al cinema a vedere il film di Natale, mi piace offrire da bere agli amici per Santo Stefano, mi piace il silenzio della mattina del 25 dopo la baldoria della notte della vigilia.

Mi piace la messa di mezzanotte. Mi piacciono e mi commuovono i canti tradizionali, anche quando sono stonati, mi piacciono gli auguri delle persone che vengono in chiesa una volta l’anno, di quelle che si vestono bene, dei bambini che scalpitano per tornare a casa e vedere se è passato Babbo Natale.

Mi piace tutto questo, nonostante gli anni, che crescono anche loro magicamente sempre di più, mi abbiano portato via proprio in questi giorni un pezzettino di vita, due nonne, una parte di me.
Nonostante si faccia più forte la nostalgia per chi non puoi più chiamare, per chi non potrà mai più parlarti. Nonostante la vita delle persone che ami a volte preveda strade in salita, sfide complicate, paure paralizzanti.

Per questo, sotto l’albero, quest’anno ci sarà anche un regalo da Stefania a Stefania.
È una minuscola bacchetta magica, che vorrei mi aiutasse a fare tanti piccoli incantesimi.
Perché questo Natale, e l’anno che verrà, portino davvero alle persone che amo e a me quel regalo che somiglia terribilmente alla serenità.

stesa

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