
43 anni da un mese, tre figli. Motorizzata pandino, color salvia.
A pranzo tisane alla malva, a colazione un maritozzo ripieno di rimmel e recriminazioni. A cena, pane e rancore.
Occhiali effervescenti, bocca dalle linee porcine. Un velo di fard postula una pustola in pieno mento.
Jeans morbidi sul polpaccio ma che mordono il culo. Origami, ricami e reclami sul tessuto.
Il messaggio è chiaro: io e me, tre piani di tacco senza cielo.
Messaggia, massaggia, mannaggia. Tesse la tela delle banalità altrui.
Poi d’un tratto saluta, la fretta l’aspetta.
Simone