Peppe Informa, Parkinson: terapie innovative

Roma, 16 ottobre 2020

Al via la prima giornata di lavori del VI Congresso Accademia LIMPE –DISMOV, quest’anno in versione VIRTUALE, ma sempre ricca di aggiornamenti scientifici sulla cura della malattia di Parkinson.

La prima sessione è stata dedicata interamente alle TERAPIE INNOVATIVE per il PARKINSON con un sguardo rivolto alle immunoterapie nelle alfa-sinucleinopatie. Il Prof. Fabrizio Stocchi, neurologo del consiglio direttivo dell’Accademia LIMPE – DISMOV e Responsabile del Centro per lo Studio e la Cura della Malattia di Parkinson dell’Università e IRCCS San Raffaele Pisana ha, infatti, evidenziato come gli investimenti scientifici si stiano concentrando sull’immunizzazione, ovvero sull’individuazione di un “vaccino” per fermare l’attività dell’alfa-sinucleina aggregata.

Di cosa si tratta?

L’alfa-sinucleina è la proteina che ad oggi viene riconosciuta come causa della morte cellulare nella Malattia di Parkinson e nelle altre alfa–sinucleinopatie, come l’Atrofia Multisistemica e la malattia dei Corpi di Lewy. E’ una proteina che infetta le cellule celebrali spostandosi da una all’altra e si comporta come un agente infettante, anche se non è né un batterio, né un virus, ma una proteina. La ricerca si è quindi concentrata sul tentativo di bloccare questa proteina attraverso l’immunizzazione, che può essere di tipo passivo o di tipo attivo.

Quali sono le difficoltà? Ce lo spiega il Prof. Stocchi:

“L’alfa-sinucleina è una proteina che vive nel nostro corpo in forma solubile, ma quella tossica è quella aggregata che forma gli oligomeri, quindi si sta puntando negli studi clinici ad un immunizzazione di quella tossica, non di quella solubile che invece vive fisiologicamente nel corpo umano. Su questa modalità esiste uno studio di Fase 1 dove su pazienti parkinsoniani è stato possibile indurre la formazione di anticorpi verso l’alfasinucleina aggregata. Studi più ampi sono necessari per valutare l’efficacia di questa terapia.– prosegue poi Stocchi – “Abbiamo poi l’immunizzazione passiva dove si iniettano nei pazienti anticorpi umani già formati verso l’alfasinucleina tossica. In merito a questa seconda possibilità abbiamo diversi studi di Fase 2, e di Fase 2 A con risultati molto incoraggianti e altri stanno cominciando.”

credit, ufficio stampa LeeLoo

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